Tra tutti coloro che si recarono a portare le loro offerte alla Grotta per dare il benvenuto al Nuovo Nato era presente anche un artista di strada molto povero...
Maschera D’Argento, una sorta di Barbablù del teatro, della musica e dell’arte tiene in ostaggio un’orchestra e sequestra attrici e attori provenienti da diverse compagnie teatrali...
Un principe capriccioso, non amante della musica, non vuole affatto sposarsi per non perdere le innumerevoli comodità della vita di corte. Il re e la regina, suoi genitori, cercano di convincerlo e giungono all'agognato fine solo dopo aver proposto un “baratto”.
La trama della cantata è certamente originale e avanti sui tempi. Narra infatti la storia di una ragazza che viene rimproverata di continuo dal padre perché non può fare a meno del caffè.
Un’atmosfera calda e leggera, voci e parole poetiche, passi che danzano il ritmo della passione e suoni che orchestrano sentimenti di fugaci allegrie.
Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone.
Indossiamo maschere quotidianamente, a volte neanche ce ne accorgiamo, diventano esse stesse il nostro volto. Ci presentano agli altri e al contempo ci nascondono, sanno fingere a tal punto da diventare vere.
Un viaggio attraverso i tesori dell’arte rappresenta la ricetta magica per “recuperare” un gruppo di giovani studenti “rimandati” per mancanza di stupore.
Immaginate un palco vuoto: un pianoforte e tre microfoni. Entra un uomo con delle partiture sottobraccio e si siede al piano. Il pianista prova qualche nota, poi viene attratto da un brusio indistinto che si fa sempre più forte.